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Soglia anaerobica: come migliorarla per un passo gara più veloce

Immagine del redattore: Run RitualRun Ritual

La soglia anaerobica rappresenta il punto in cui l'acido lattico prodotto dal nostro organismo non viene più smaltito efficacemente, portando all'affaticamento muscolare. Allenare la soglia anaerobica significa poter correre più velocemente e più a lungo senza accumulare fatica in eccesso.


Benefici dell'allenamento della soglia anaerobica

Allenare la soglia anaerobica è fondamentale per i corridori di lunghe distanze, dalle 10 km fino alla maratona. L'obiettivo principale è insegnare al corpo a gestire meglio l'acido lattico, ottimizzando la resistenza. A differenza del VO2max, che è fortemente influenzato dalla genetica, la soglia anaerobica è un parametro su cui si può lavorare molto, ottenendo miglioramenti significativi nel ritmo gara con la stessa percezione di sforzo.

Un esempio pratico? Un atleta può passare da un passo di 4:10/km con soglia all'88% della FCmax a un passo di 3:50/km con soglia al 92%, mantenendo la stessa sensazione di fatica. Questo perché il corpo diventa più efficiente nel gestire l'acido lattico e nell'ottimizzare il consumo energetico.

 

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Tipologie di allenamento per la soglia anaerobica

Le ripetute in soglia anaerobica sono allenamenti mirati a migliorare la capacità del corpo di sostenere un ritmo elevato senza accumulare eccessivo lattato. Possono essere eseguite in due modi principali:

  • Ripetute lunghe: da 1 km a 5 km, con recupero breve e attivo.

  • Tempo run: corsa continua di 20-30 minuti a ritmo soglia, ideale per simulare condizioni di gara.

Ritmo di allenamento

Il ritmo giusto è essenziale per stimolare la soglia anaerobica senza trasformare l'allenamento in un lavoro anaerobico lattacido. Un errore comune è correre troppo velocemente le ripetute brevi, allenando così un'altra componente fisiologica. L'ideale è mantenere una frequenza cardiaca attorno al 90% della FCmax, oppure seguire i ritmi calcolati dal proprio VDOT.


Recupero tra le ripetute

Il recupero deve essere attivo e proporzionato alla durata dell’intervallo di corsa veloce. Indicativamente:

  • ripetute da 1 km → recupero 200 metri corsa lenta

  • ripetute da 2 km → recupero 400 metri corsa lenta

  • ripetute da 5 km → recupero 1 km corsa lenta

Camminare o rallentare eccessivamente può compromettere l’efficacia dell’allenamento, quindi è consigliabile mantenere un'andatura da corsa lenta o, per gli atleti più avanzati, da ritmo medio.


Volume e progressione dell'allenamento

Un classico allenamento può includere:

  • 6x1 km con 200 metri di recupero

  • 4x2 km con 400 metri di recupero

  • 2x5 km con 1 km di recupero

Il volume totale dei tratti veloci varia solitamente tra 6 e 10 km, in base al livello dell’atleta e alla gara in preparazione. La progressione graduale è fondamentale: si parte con distanze più brevi per poi aumentare sia la lunghezza delle ripetute che il volume totale nelle settimane successive.


Come prepararsi all'allenamento

Prima di eseguire questo tipo di allenamenti, è fondamentale un riscaldamento adeguato:

  • 2-3 km di corsa lenta

  • esercizi di tecnica di corsa come skip e calciata

  • 6-8 allunghi da 50 metri per attivare la muscolatura

Dopo la sessione, è consigliato un defaticamento di almeno 2 km per facilitare il recupero muscolare.


Conclusioni

L'allenamento della soglia anaerobica è essenziale per migliorare il passo gara nelle lunghe distanze. Inserirlo nel piano di preparazione nelle ultime 8 settimane prima della gara permette di ottimizzare la combinazione tra velocità e resistenza. Il segreto per eseguirlo correttamente? Trovare il ritmo giusto!


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